Take shelter

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Titolo originale: Take Shelter. Regia e sceneggiatura: Jeff Nichols. Fotografia: Adam Stone. Scenografia: Chad Keith. Musica: David Wingo. Montaggio: Parke Gregg. Costumi: Karen Maleki. Interpreti: Michael Shannon (Curtis LaForche), Jessica Chastain (Samantha LaForche), Tova Stewart (Hannah LaForche), Shea Whigham (Dewart), Katy Mixon (Nat), Natasha Randall (Cammie), Ron Kennard (Russel), Scott Knisley (Lewis). Origine: Usa, 2012. Durata: 120’.

 

Elyria, Ohio. Curtis LaForche è continuamente ossessionato da incubi nei quali lui e la sua famiglia - la moglie Samantha e la figlioletta sorda Hannah - sono sotto minaccia. Per questo, decide costruire un rifugio a prova di uragano. Le sue ossessioni, col tempo. hanno logorato l’atmosfera familiare, per cui Curtis si reca in una clinica dove parla di sua madre che, all’età che ha lui ora, aveva cominciato a soffrire di schizofrenia paranoide. L‘uomo decide comunque di avviare l ‘edificazione del rifugio. Prende degli attrezzi dal suo posto di lavoro, ottiene un prestito e si mette all’opera. Dopo un po’ di tempo, sia in famiglia che sul lavoro ci si rende conto che nella testa di Curtis c’è qualcosa che non va e la situazione si fa di giorno in giorno sempre più insopportabile. Ma se Curtis avesse ragione?

L’apocalisse è una nuvola immensa che oscura il cielo come in un film di fantascienza, anche se siamo nelle grandi pianure dell’Ohio e nessuna astronave aliena minaccia il pianeta. La fine del mondo è una tempesta di fulmini accompagnata da stormi di uccelli che volano in formazioni mai viste, sfregiando con lugubri spirali la volta azzurra sopra i campi. Ma la minaccia più grave è la certezza che tutto questo stia accadendo davvero, unita al sospetto lancinante che si tratti solo di un delirio, di allucinazioni misteriose come le loro origini, ovvero di un disturbo mentale in cui la minaccia stessa coincide con la catastrofe.  (Fabio Ferzetti, Il Messaggero)

Take Shelter racconta un’ossessione di minaccia incombente che potrebbe invece rivelarsi un presagio di disastro in arrivo. Lo ha diretto, con sensibilità autoriale di stampo europeo e tematiche profondamente americane, Jeff Nichols. Un interessante figura di cineasta fuori dalla folla, che non teme gli indugi, gli sguardi, le atmosfere rarefatte; e tuttavia è ben radicato alla realtà, alla concretezza dei gesti quotidiani e sa come scegliere e dirigere i suoi attori, qui gli intensi e toccanti Michael Shannon e Jessica Chastain. Non sempre Nichols trova il giusto equilibrio fra ambizioni metaforiche e naturalismo, ma il suo film trascina in una inesorabile spirale di inquietudine. (Alessandra Levantesi, La Stampa)

L'anima dell'America è ancora ferita, si sente ancora assediata e sotto attacco. Il nemico è sempre più oscuro, non ha un volto preciso, ormai è diventata una sorta di entità minacciosa. Take Shelter in filigrana racconta l'ossessione americana di sicurezza, e lo fa con un senso del cinema d'impatto molto forte ma mai eccessivo. Il film possiede una notevole forza drammatica, sa irretire il pubblico e immergerlo nella storia personale del suo personaggio principale. E poi c'è il finale poderoso nel suo essere enigmatico e insieme profetico: cosa provoca la paranoia in una persona? Quanto sono lontane dall'essere reali le minacce che si insinuano nella mente di un uomo? Domande senza risposta, perché oggi a regnare è il dubbio. (www.mymovies.it)

Approfondimento storico